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Richiedilo Ora!Qual è la differenza tra tassonomie e categorie in WordPress?
In WordPress si parla spesso di categorie, tag e tassonomie, ma molti utenti – anche esperti – si chiedono:
👉 “Le categorie sono tassonomie? E se sì, qual è la differenza?”
La confusione nasce perché nel linguaggio comune si usano questi termini come sinonimi, mentre in realtà “tassonomia” è un concetto più ampio e tecnico. Le categorie e i tag, infatti, sono due esempi di tassonomie predefinite in WordPress.
In questo articolo ti spiegherò in modo chiaro e pratico:
- Che cos’è una tassonomia in WordPress
- La differenza tra categorie, tag e tassonomie personalizzate
- Quando e perché dovresti usare una tassonomia personalizzata
- E come sfruttare al meglio la struttura dei contenuti per la SEO e l’usabilità
Che cosa sono le tassonomie in WordPress
Definizione di tassonomia
Nel contesto di WordPress, una tassonomia è un sistema usato per classificare e raggruppare i contenuti. In pratica, è un modo per organizzare i post (o altri tipi di contenuti) in gruppi logici.
Il termine deriva dalla biologia (come la classificazione delle specie), ma in WordPress serve a collegare i contenuti tra loro secondo un criterio comune.
👉 Esempio: se hai un blog di cucina, puoi usare una tassonomia per raggruppare le ricette per tipo di piatto (antipasti, primi, dolci), per ingrediente (carne, pesce, verdure) o per dieta (vegano, senza glutine, keto).
Perché esistono le tassonomie nei CMS
I CMS (Content Management System) come WordPress devono gestire grandi quantità di contenuti. Le tassonomie permettono di:
- Migliorare la navigazione per gli utenti
- Facilitare la ricerca di contenuti correlati
- Offrire archivi tematici (es. tutte le ricette vegane)
- Segmentare e filtrare in modo intelligente il contenuto
In WordPress, ogni tassonomia può contenere termini, ovvero le voci che effettivamente raggruppano i post. Ad esempio:
- Nella tassonomia “category”, i termini possono essere “News”, “Tutorial”, “Eventi”
- Nella tassonomia “post_tag”, i termini possono essere “SEO”, “PHP”, “Design”
In breve: le categorie e i tag sono solo due esempi di tassonomie predefinite. Ma puoi crearne quante ne vuoi, personalizzate secondo le esigenze del tuo progetto.
Le categorie e i tag sono tassonomie predefinite
La tassonomia “category”
In WordPress, le categorie appartengono alla tassonomia predefinita chiamata category
. Ogni volta che pubblichi un articolo, puoi assegnarlo a una o più categorie per indicare l’argomento principale del contenuto.
Caratteristiche delle categorie:
- Possono avere una gerarchia (categorie e sottocategorie)
- Ogni post può appartenere a una o più categorie
- Servono per organizzare a livello macro i contenuti del sito
- Sono spesso usate nei menu, nei filtri, e nelle URL (es. /category/news/)
La tassonomia “post_tag”
I tag fanno parte della seconda tassonomia predefinita in WordPress: post_tag
.
A differenza delle categorie, i tag:
- Non hanno gerarchia
- Possono essere molto più specifici (es. “HTML5”, “mobile-first”, “accessibilità”)
- Sono usati per collegare contenuti affini ma non strettamente correlati
- Servono più a descrivere che a classificare
📌 Esempio pratico: un articolo su “Come ottimizzare le immagini in WordPress” può stare nella categoria “Prestazioni” e avere tag come “compressione”, “WebP”, “plugin immagini”.
Differenze pratiche tra categorie e tag
Caratteristica | Categorie | Tag |
---|---|---|
Tipo di tassonomia | category | post_tag |
Gerarchia | Sì (categorie e sottocategorie) | No |
Scopo | Raggruppare per tema generale | Etichettare con parole chiave |
Uso nei template | Molto comune nei menu e URL | Meno visibile, più “interno” |
Numero consigliato | Limitato e ben strutturato | Più libero e flessibile |
Conclusione: categorie e tag sono entrambe tassonomie, ma con ruoli e funzioni diverse nella struttura del sito.
Tassonomie personalizzate: cosa sono e quando usarle
Esempi pratici di tassonomie personalizzate
Le tassonomie personalizzate sono tassonomie create manualmente (via codice o plugin) per classificare contenuti specifici in base a criteri personalizzati.
📌 Esempi concreti:
- Un sito di cinema può usare una tassonomia “Genere” per i film: azione, horror, commedia…
- Un sito di ricette può usare “Dieta” come tassonomia: vegana, keto, senza glutine…
- Un e-commerce può avere la tassonomia “Brand” o “Materiale” per i prodotti
Queste tassonomie possono essere associate a qualsiasi tipo di contenuto, anche personalizzato (custom post types
), come eventi, prodotti, progetti, corsi, ecc.
Quando conviene crearne una nuova
Usare categorie e tag per tutto non è sempre la soluzione migliore. Le tassonomie personalizzate ti servono quando:
- Vuoi classificare un tipo di contenuto che non rientra logicamente in “categorie” o “tag”
- Hai bisogno di filtri avanzati per la ricerca o la navigazione
- Vuoi creare archivi personalizzati (es. un archivio “Regista” per un sito di film)
- Vuoi migliorare la struttura semantica del sito per l’utente e per la SEO
📌 Se ti ritrovi a “forzare” le categorie per raggruppare contenuti diversi, probabilmente hai bisogno di una tassonomia custom.
Come si crea una tassonomia personalizzata (cenni tecnici)
Puoi creare una tassonomia personalizzata in due modi:
✅ 1. Via codice, con register_taxonomy()
:
function crea_tassonomia_registi() {
register_taxonomy('regista', 'film', array(
'label' => 'Regista',
'hierarchical' => true,
'rewrite' => array('slug' => 'regista'),
'show_admin_column' => true,
'show_ui' => true,
));
}
add_action('init', 'crea_tassonomia_registi');
regista
è lo slug della tassonomiafilm
è il tipo di post a cui è associata (può essere anchepost
)
✅ 2. Via plugin, come:
- Custom Post Type UI
- Pods
- Toolset Types
Questi strumenti ti permettono di creare e gestire tassonomie senza scrivere una riga di codice.
Tassonomie e SEO: cosa devi sapere
Struttura dei contenuti e indicizzazione
Le tassonomie — categorie, tag e quelle personalizzate — generano automaticamente archivi in WordPress. Ad esempio:
https://tuosito.it/category/news
https://tuosito.it/tag/php
https://tuosito.it/genere/azione
(se hai creato una tassonomia “genere”)
📌 Ogni archivio è una pagina indicizzabile dai motori di ricerca. Se ben strutturato, può diventare una risorsa SEO importante, con un titolo, una descrizione e contenuti rilevanti (es. elenco di articoli sullo stesso argomento).
👉 Tuttavia, se abusati o lasciati vuoti, possono causare:
- Contenuti duplicati
- Archivi poco utili o poveri di contenuto
- Problemi di crawl budget
Gestione degli archivi di tassonomia
Per evitare problemi SEO:
- Disattiva l’indicizzazione degli archivi vuoti o inutili (es. tag usati solo una volta)
- Personalizza i template di archivio con informazioni utili e descrizioni ottimizzate
- Usa plugin come Yoast SEO o Rank Math per:
- Decidere quali tassonomie far indicizzare
- Aggiungere metadati personalizzati
- Impostare redirect o canonical
📌 Tassonomie ben configurate aiutano sia i motori di ricerca sia gli utenti a navigare meglio il contenuto del tuo sito.
Best practice SEO per categorie e tag
- Usa categorie per i macro-argomenti e tag per concetti più specifici
- Evita di usare categorie e tag con lo stesso nome (creano confusione)
- Non creare tag inutili: meglio pochi e ben utilizzati
- Scrivi una descrizione unica per ogni categoria/tag, se vuoi indicizzarli
- Controlla i permessi di indicizzazione: alcuni archivi è meglio lasciarli noindex
Conclusione e consigli finali
Se usi WordPress da un po’, probabilmente ti sei già imbattuto in categorie e tag. Ma ora sai che entrambi sono in realtà tassonomie predefinite. E, cosa ancora più interessante, puoi creare tassonomie personalizzate per organizzare meglio i tuoi contenuti, migliorare l’esperienza utente e rafforzare la SEO.
🔑 In sintesi:
- Le tassonomie sono sistemi di classificazione
- Categorie e tag sono tassonomie native di WordPress
- Puoi crearne di nuove per adattarle al tuo progetto
- Se ben gestite, le tassonomie migliorano la navigabilità, la struttura logica e la visibilità sui motori di ricerca
📌 Il consiglio finale?
Progetta le tassonomie in base ai contenuti e agli utenti, non solo per “fare ordine”. Se hai un sito che tratta più argomenti o tipi di contenuti, una buona struttura tassonomica fa davvero la differenza.