2 Dicembre 2019
Ciao, se sei giunto qui probabilmente sei un ristoratore che finalmente vuole promuovere il proprio ristorante online e sui Social Network, in modo concreto e strategico in modo da attirare nuovi clienti.
Ho deciso di scrivere questo articolo perché gestendo da due anni la pagina Instagram più grossa a livello mondiale sul pesto genovese (al momento che sto scrivendo questo articolo conta più di 39.000 iscritti) credo di aver capito alcune cose sul mondo dei social e sulla tipologia di comunicazione da utilizzare in questo settore.
Ti basta cercare @pastoalpesto su Instagram per constatare con i tuoi occhi e vedere che non sto mentendo.
Questa voleva essere una risorsa differente dai soliti articoli che puoi trovare in rete.
Un modo di vedere le cose.
Il mindset è più importante degli strumenti, quelli si possono sempre imparare in un secondo momento.
Gli Argomenti Del Post
L’effetto Dunning-Kruger è un bias cognitivo in cui le persone non particolarmente esperte in una determinata materia, non riescono a riconoscere i propri limiti tendendo a sovrastimare le proprie abilità.
Esiste anche l’effetto inverso, in cui le persone preparate tendono a sottostimare le proprie capacità finendo così ad avere meno fiducia in se stessi.
Perché ho citato questa distorsione cognitiva?
Perché spesso mi è capitato di vedere molte persone approcciare il Web Marketing con la presunzione di riuscire ad avere risultati anche senza avere nessun tipo di esperienza nel settore.
Finendo per non riuscire a cavare un ragno da un buco e a credere che tutto ciò che riguarda l’online sia una truffa.
Vedo molte pagine Facebook create magari sull’onda dell’entusiasmo dopo aver visto qualche video motivazionale su Youtube e poi lasciate lì a morire.
Il primo passo per avere successo è rendersi conto che nella vita non si può fare tutto da soli, sia per mancanza di tempo e sia per mancanza di capacità. Delegare i compiti a chi è competente è l’unica opzione in questi casi.
Non c’è niente di male, io non so farmi le lasagne bolognesi e per questo vado al ristorante per mangiarle.
Tempo fa parlando con un ristoratore a proquesto tipo: “ci siamo iscritti su TripAdvisor ma non abbiamo avuto un riscontro”.
TripAdvisor è un ottimo modo per avere visibilità, ma bisogna anche dire che il sistema con il quale vengono mostrati i ristoranti non mi piace particolarmente, perché si basa su chi ha avuto maggiori recensioni a discapito di chi è iscritto da poco sulla piattaforma e quindi ne ha di meno.
Inoltre esiste la possibilità di comprare recensioni finte oppure di lasciarne alcune denigratorie nei confronti di altri ristoratori magari concorrenti, penalizzandoli(anche se la legge si sta muovendo finalmente per contrastare questo fenomeno).
Detto questo bisogna essere realistici Tripadvisor viene utilizzato dalle persone, addirittura molti smartphone(il mio) quando acquistati hanno l’app installata.
Quello che voglio dire però è che non basta aprirsi un profilo per risolvere tutti i problemi, anzi se lo si apre e non si fa in modo che le persone lascino il maggior numero di recensioni TripAdvisor si rivela totalmente inutile.
Che vi piaccia o no le recensioni oggi giorno sono fondamentali, ed una persona soddisfatta è portata a parlare in modo positivo di voi a 2-3 persone in media, mentre uno scontento anche a 8-10.
A proposito di ciò scrissi un articolo sulla Reputazione Online che ti consiglio di leggere.
TripAdvisor non è una piattaforma che vi consente di tener traccia dei dati dei vostri potenziali clienti, non permette di “scalare” le campagne pubblicitarie come invece fanno Facebook e Instagram.
Le persone sono stufe di vedere le solite gare al ribasso sul prezzo da parte dei ristoratori.
Anzi molto spesso più che ricevere consensi fanno allontanare dei potenziali clienti perché spaventano.
I prezzi troppo bassi fanno dubitare sulla qualità del cibo proposto e del servizio.
Quindi incentrare la propria strategia comunicativa online e sui social basandosi solo sul prezzo è inutile e controproducente, perché attira solo una tipologia di pubblico affarista e disposta a spendere il meno possibile.
Un modo interessante invece di promuoversi potrebbe essere quello di raccontare delle storie sulla propria attività.
Ti rifornisci da qualche produttore locale per quanto riguarda la carne, il pesce, le verdure ecc?
Parla di loro.
Farai un favore ai tuoi fornitori e a te stesso dimostrando che ci tieni alla qualità dei piatti che proponi e che le materie prime sono del territorio e di ottima qualità.
Questo è solo uno spunto ma ci potrebbero essere tante storie da raccontare, basta solo comprendere come funziona la mente dei propri clienti, un po’ di creatività e un pizzico di impegno.
Tranquillo gli angoli di vendita non hanno nulla a che vedere con la geometria euclidea.
Ho già spiegato questo concetto in un altro articolo sempre sul mio blog e voglio riproportelo qui.
Un angolo di vendita è “la prospettiva” utilizzata per vendere un determinato oggetto o servizio. L’abito con il quale decido di vestire il mio prodotto.
Ti faccio un esempio così il concetto ti sarà sicuramente più chiaro.
Il tuo obiettivo sostanzialmente è quello di vendere del cibo al maggior numero di persone.
Però i tuoi clienti potrebbero decidere di venire a mangiare da te in base a diverse esigenze o avvenimenti.
Ad esempio per festeggiare un compleanno, una laurea, un battesimo, un anniversario, ecc.
L’ideale quindi è segmentare il proprio pubblico in modo da creare dei messaggi pubblicitari coerenti per ogni gruppo di persone.
Solo facendo così si possono massimizzare gli investimenti pubblicitari.
La Unique Selling Proposition, anche detta USP, tradotta in italiano come Proposta Unica di Vendita, è il vantaggio che il tuo prodotto ha a discapito di quello dei tuoi concorrenti.
L’idea di fondo è molto semplice: se il tuo prodotto non differisce da quello della concorrenza, non ci sono ragioni per il quale la gente debba scegliere te piuttosto che qualcun’altro.
In genere ogni annuncio pubblicitario contiene una proposta del tipo “Compra il mio prodotto e avrai questo beneficio”.
La proposta deve essere differente da quella degli altri per rivelarsi davvero efficace.
A volte basta semplicemente esaltare un aspetto che altri concorrenti hanno trascurato aumentando così il valore percepito dai clienti verso il tuo prodotto.
Ti voglio fare un esempio per renderti il concetto più chiaro.
Hai sicuramente presente Lucky Strike anche se magari non fumi o non apprezzi le loro sigarette.
Lucky Strike. It’s Toasted
Avrai notato che sotto il loro logo nei pacchetti c’è una scritta che recita “It’s Toasted”(è tostato), questa è la loro Unique Selling Proposition.
Il fatto che Lucky Strike dichiari che il loro tabacco è tostato ti fa pensare che siano gli unici a farlo.
Ma voglio svelarti un segreto, la tostatura del tabacco è un procedimento standard di sanificazione che viene fatto da ogni azienda produttrice di sigarette.
La mente umana tende a cadere in tranello molto spesso.
Date delle informazioni in genere si è portati a creare delle storie più o meno coerenti assumendo che siano vere.
Prendiamo come esempio l’affermazione: “Il servizio è lento”.
Nella tua testa avrai già immaginato vari scenari plausibili.
Il servizio è lento per colpa della scarsa organizzazione o per l’incapacità del personale, ad esempio.
Se non fosse così?
Se invece il servizio fosse più lento perché le preparazioni dei piatti sono tutte effettuate al momento, garantendo così la freschezza di quest’ultimi?
Quello che voglio dirti è che tutte le attività hanno dei punti di forza e dei punti deboli, il “trucco” sta nel non lasciare che le persone interpretino le informazioni a modo loro, perché molto spesso lo faranno male pensando a scenari pessimistici.
Questa è la base del marketing etico e ciò differenzia i professionisti dai truffatori.
Le aspettative devono sempre rispettare la realtà dei fatti.
Non ci si può promuovere come un’attività che del km0 fa la sua politica, quando poi vengono serviti dei piatti che contengono prodotti surgelati.
In un mondo di disonesti, arrivisti, in cui ognuno pensa ad ingrossare il proprio portafogli a discapito dell’etica professionale, mi sento di dire una cosa:
L’onestà ripaga sempre.
La pubblicità può essere una cosa che ti porta dei risultati nel breve periodo, ma molto difficilmente può creare un sistema di credenze attorno alla tua attività.
Banalmente una pubblicità in cui si promuove una cena ad un prezzo molto scontato può permetterti di riempire facilmente il ristorante, ma poi la magia finisce li perché non si sta lavorando ad un progetto con una visione futura.
Il marketing è un processo più lungo e dispendioso, volto a fidelizzare la clientela rendendoti ai loro occhi come un punto di riferimento in una determinata nicchia.
Molto probabilmente non ti darà risultati nel breve periodo ma con costanza ed impegno raccoglierai i tuoi frutti e alla fine si rivelerà una scelta che ti porterà dei guadagni molto più alti.
Il marketing è un investimento non una spesa.
Come ogni investimento non c’è una certezza assoluta sulla sua efficacia(se no a questo punto saremo tutti ricchi), semplicemente si può ridurre il rischio cercando un collaboratore davvero capace e che sappia fare un’accurata indagine di mercato.
Questo probabilmente è il motivo principale per il quale i ristoratori, o più generalmente gli imprenditori, sono restii nell’investire del denaro in operazioni di marketing.
Daniel Kahneman psicologo e vincitore del Nobel nel 2002 chiamerebbe questo tipo di comportamento “Avversione alla Perdita”.
Le persone se messe davanti a scelte rischiose ma più profique tendenzialmente scelgono l’opzione più sicura ma meno vantaggiosa.
In parole povere si è portati a non investire e a tenere quello che già si ha piuttosto che rischiare in previsione di un guadagno maggiore.
Ma in questi casi si va incontro ad una situazione di stallo in cui è indispensabile prendere coraggio e fare una decisione, perché se non si investe denaro non si può gudagnare altro denaro.
Rimanere immobili non è ammissibile.
Spero di esserti stato utile e di averti aperto gli occhi, questi che ti ho fornito sono dei temi molto importanti e sul quale vale la pena riflettere.
Ho preferito non limitarmi a darti i soliti consigli che puoi trovare online, oppure a dirti di fare pubblicità a pagamento sui social, quelli sono aspetti tecnici che sicuramente non si possono imparare da un singolo post su un blog.
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Sarò lieto di fare quattro chiacchiere insieme a te per capire cosa possiamo fare insieme per migliorare la tua presenza online ed offline.