1 Marzo 2019
Siamo stati abituati sin dall’asilo ad analizzare l’ambiente intorno a noi in modo razionale, assegnando ad ogni oggetto un’etichetta, un codice.
Mi ricordo ancora quando alle elementari nell’ora d’arte ci facevano disegnare le casette e i paesaggi.
Le tipiche rondinelle a forma di V e le casette composte da un quadrato con sovrapposto un triangolo.
Un giorno la maestra ci disse che sbagliavamo perché le casette non dovevano essere disegnate in quel modo ma nel modo che lei ci mostrò alla lavagna.
Probabilmente quel giorno la mia fantasia morì (salvo poi rinascere negli anni a venire, per fortuna).
Le scuole purtroppo insegnano a pensare in modo verticale, matematico, metodico.
Questo metodo è efficace nella vita di tutti i giorni, per carità, ma ha dei limiti.
Nel graphic design come in tutti i lavori che richiedono molta creatività c’è bisogno di spezzare le catene che imprigionano la mente e permetterle di spiccare il volo.
Questo farà la differenza nel futuro dove l’uomo cercherà sempre più con insistenza di sostiuire le persone con le macchine.
Non ci vedo nulla di sbagliato in questo, la tecnologia cerca in ogni modo di renderci la vita più semplice, meno faticosa.
Se così non fosse oggi non avremo neanche la ruota.
Ma ci sono ambiti in cui una macchina non può sostituire l’imprevedibilità di una mente umana.
Non sono in grado di poter escludere a priori che una complessa intelligenza artificiale un giorno possa apprendere la psicologia umana e ricalcare ogni suo aspetto perfettamente.
Ad oggi lo vedo abbastanza improbabile, basta guardare i vari servizi di Loghi Gratis online.
Quello che ci differenzia dalle macchine è la nostra creatività, ma come possiamo fare per alimentarla?
Iniziando a studiare e ad applicare il Pensiero Laterale.
Edward De Bono è stato uno psicologo famosissimo che impiegato gran parte della sua vita a studiare la creatività.
Quando si cerca di risolvere un problema analizzandolo in modo razionale si ottengono sicuramente risultati corretti ma limitati da modelli logici troppo rigidi.
Invece se si vuole trovare una soluzione diversa ed innovativa bisogna stravolgere i ragionamenti, partire da lontano e ribaltare i dati, mescolare le ipotesi, affidandosi talvolta anche ad associazioni di idee casuali.
Pensiero Laterale e Verticale sono complementari, uno non esclude l’altro.
Mentre il primo scova più elementi il secondo li elabora, occorre saper padroneggiare entrambi.
De Bono definisce il pensiero laterale come la retromarcia della macchina; non si cercherebbe mai di guidare tutto il tempo in retromarcia, ma ogni tanto occorre utilizzarla per uscire da un vicolo cieco.
Quando si deve risolvere un problema, nel mio caso ad esempio la progettazione di un logo per un cliente, la maggior parte dei problemi di solito li incontro all’inizio.
Mi sento bloccato, non ho la minima idea da dove partire.
Ma da qualche parte si dovrà pur sempre partire, se no si rischia di non consegnare nulla e di fare solo brutta figura.
Esistono quindi dei metodi grazie al Pensiero Laterale che possono permetterci di buttare subito giù delle idee, io voglio elencartene due.
In pratica si prende una situazione e la si capovolge al contrario.
Per esempio, “un poliziotto regola il traffico”, si può praticare la seguente inversione:
-il traffico regola il poliziotto.
Lo scopo della procedura d’inversione è quello di liberarsi di una situazione considerata standard in cerca di altri orizzonti da esplorare.
Si potrebbe quindi dedurre che il traffico è diventato troppo complesso da gestire e c’è bisogno di più poliziotti.
Perché se il traffico controlla il poliziotto che controlla il traffico non si fa in modo che il traffico controlli se stesso? (contorto vero?).
Nella favola di Esopo l’acqua nella brocca era ad un livello troppo bassa e l’uccellino non riusciva a berla.
Da prima l’uccellino pensò ad un modo per tirare fuori l’acqua ma in seguito arrivò alla conclusione che era meglio metterci qualcosa dentro.
Allora l’uccellino iniziò ad inserire dei sassi all’interno sino a quando il livello dell’acqua non diventò abbastanza alto da poter arrivare a berla.
Se si prende una qualsiasi situazione e la si fraziona la si può poi ricomporre e ristrutturare in un modo divero.
Questo modello lo si può incontrare ad esempio nel linguaggio, tante parole che da sole descrivono una cosa, se messe insieme in un contesto assumono un significato diverso.
Se per esempio ad un bambino viene regalata una casetta delle bambole, lui potrà usarla e giocarci così com’è, mentre se allo stesso bambino vengono donati dei mattoncini Lego potrà costruire una moltitudine di case differenti con il quale giocare ogni volta.
Spero che questi miei consigli ti abbiano fornito un nuovo modo di vedere le cose, ti raccomando di approfondire le modalità del Pensiero Laterale, magari leggendo i libri che ti ho consigliato.
Bene se hai trovato questo mio articolo utile, come al solito ti chiedo gentilmente di condividerlo su i tuoi social.
Da poche settimane ho una novità che se sei un creativo potrai trovare molto interessante.
Ho inaugurato una Newsletter che si chiama “piGrafico“, dedicata a chi si occupa di Comunicazione e ha voglia di aggiornarsi su tutte le ultime novità ma non ha mai tempo per farlo.
Ogni settimana mando a gli iscritti tutte le notizie che ho trovato più interessanti, riassunte in pochissime righe.
Alla prossima.
Bravo, complimenti, un articolo interessante e stimolante. Open your mondo!
Grazie Fernando!