22 Gennaio 2019
Il Graphic Design è una forma d’arte?
Il Graphic Designer è un’artista?
Spesso mi sono e mi hanno fatto queste domande negli anni.
Per chi non lo sapesse, io ho frequentato il Liceo Artistico a Genova e mi sono diplomato nel 2013 (sembra ieri) contemporaneamente, da un paio di anni avevo intrapreso un percorso di studi per conto mio sulla progettazione grafica in tutte le sue sfaccettature.
Ad oggi, quando mi ritrovo a dover spiegare alle persone quello che faccio noto che c’è molta confusione, ma davvero tanta.
Spesso la Grafica viene confusa e considerata come una forma d’arte alternativa, anche mia mamma pensa questo.
Non ti nascondo che quando ero più pischelletto anche io ero di questa idea, ed inesorabilmente questo mio modo di ragionare si riperuoteva anche nel mio modo di progettare.
Ma dopo anni di studi e ricerche ho cambiato totalmente il mio modo di vedere le cose, migliorando di conseguenza anche nel mio modo di lavorare.
Adesso ti dirò una cosa che potrebbe sconvolgerti.
Sei pronto?
Il Graphic Design NON è arte e il Graphic Designer NON è un artista.
Sconvolgente vero?
Proverò a spiegarti le motivazioni che mi hanno portato a pensare questo.
La progettazione grafica è il prodotto di una serie di valutazioni che portano a decidere di utilizzare determinati segni, colori e materiali.
Il grafico nei suoi lavori non utilizza uno stile in particolare ma adatta le proprie capacità in base al pubblico, l’estetica è prettamente legata alla tipologia di problema che si deve andare a risolvere, è pura logica.
Si deve preoccupare di essere capito subito dalla massa, il suo messaggio visivo deve essere recepito al volo e soprattutto non deve essere frainteso.
Farsi capire dal pubblico significa utilizzare delle immagini che sono icone per la collettività e combinarle insieme in modo da creare altri messaggi che prima erano sconosciuti.
Per questo un buon designer non si limita a studiare la mera progettazione grafica fatta di righe, griglie e sezioni ma DEVE ampliare il suo bagaglio culturale orientandosi verso le varie scienze della comunicazione.
Quindi il Designer è una figura Poliedrica che grazie alla sua creatività è capace di assimilare diversi linguaggi e di convertirli in segni grafici.
In una società progredita come la nostra non è più il valore soggettivo a contare ma quello oggettivo.
Il designer lavora per il popolo e quindi per i consumatori;
L’artista invece, opera in modo soggettivo cercando di soddisfare prima di tutto il suo ego, ragiona in modo ermetico, vuole che il suo prodotto conservi e trasmetta il suo verbo artistico, sia questo artista un pittore, uno scultore, un architetto.
Non si preoccupa del pubblico che osserverà le sue opere(se lo farà), a lui non interessa essere capito o meno dalle persone, la sua unica preoccupazione è quella di dare forma alle sue idee.
Il pubblico un domani forse capirà quando sarà pronto.
Gil esempi di artisti capiti e idolatrati dopo la loro morte ma disprezzati in vita, addirittura considerati come pazzi, sono molteplici.
Guarda caso, fra loro troviamo tutti i quelli più quotati dalla critica del giorno d’oggi, ma che un tempo avrebbero usato i loro quadri per tappare la rete rotta del proprio pollaio(ogni riferimento al medico di Van Gogh è puramente casuale).
Ricapitolando, è sbagliato confondere artisti e designer perché adempiono a due scopi che sono diametralmente opposti, nonostanti lavorino entrambi con la creatività non saranno mai la stessa cosa.
Se anche te ai cenoni di Natale ti trovavi in difficoltà quando ti chiedevano in cosa consistesse il tuo mestiere, adesso sai come rispondere!
Per oggi è tutto, mi raccomando dimmi cosa ne pensi con un commento, sarebbe interessante scoprire qual è il tuo punto di vista 🙂
Alla prossima.